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Dalla Toscana alla Sicilia, la coltivazione delle olive è una delle attività che meglio si prestano alla conformazione del territorio italiano; quello delle olive, principalmente utilizzate per la produzione di olio, è uno dei pochi casi in cui ai grandi agricoltori si affiancano ancora i piccoli proprietari terrieri, ognuno con le proprie esigenze e peculiarità. Quello che tutti i coltivatori hanno in comune è però il problema della raccolta: ad oggi, infatti, la raccolta delle olive rappresenta la voce più costosa nel bilancio di un agricoltore, arrivando al 50% del costo totale di produzione e all’80% del totale delle ore di manodopera impiegate.

La raccolta delle olive può essere manuale, meccanica o meccanizzata; la raccolta manuale si divide a sua volta in brucatura e abbacchiatura. Si tratta di metodiche diverse, nessuna delle quali può definirsi intrinsecamente superiore rispetto a un’altra; bisogna infatti scegliere di volta in volta il metodo ideale in base alle proprie esigenze, alle caratteristiche dei propri ulivi e a quelle del proprio terreno.

Tipologie di raccolta olive

La raccolta manuale è quella più antica, e allo stesso tempo la più costosa; si stima infatti che un operatore possa raccogliere tra i 10 e i 12 kg di olive all’ora, il che significa che il costo in manodopera per ogni quintale di olive si aggira intorno ai 60 euro: si tratta di una cifra enorme, che taglia notevolmente i profitti della maggior parte degli agricoltori e ricade sul costo di produzione dell’olio di oliva.

Esistono due tecniche di raccolta manuale: la brucatura, che consiste nella raccolta delle olive a mano, o al più con l’utilizzo di agevolatori manovrati dall’operatore come pettini o pinze, e l’abbacchiatura, che consiste nello scuotimento dei rami mediante l’uso di pertiche o bastoni. Quest’ultimo metodo può però causare lesioni notevoli ai rami più deboli, danneggiando la pianta e portando alla diminuzione della produzione nell’anno successivo.

La raccolta meccanizzata prevede comunque la presenza di un operatore, il quale manovra degli agevolatori meccanici, elettrici o a motore. Gli agevolatori meccanici di nuova generazione sono realizzati con materiali leggeri e permettono dunque all’operatore di utilizzarli per lungo tempo: permettono così di asportare fino al 98% delle olive riducendo del 27% i costi legati alla raccolta.

Esistono vari tipi di agevolatori meccanici: i più comuni sono i pettini e gli scuotitori. I pettini meccanici svolgono la stessa funzione dei pettini nella raccolta manuale, avendo però in più delle funzioni di vibrazione e movimento che permettono alle olive di cadere più facilmente e velocemente nei teli preposti.

Esistono inoltre pettini meccanizzati dotati di aste estensibili, economici e non, volti ad evitare l’uso di scale favorendo quindi la sicurezza sul lavoro. Gli scuotitori sono invece degli attrezzi che permettono di scuotere direttamente i rami, provocando così la caduta di olive. A differenza degli altri due tipi di raccolta, nella raccolta meccanica il compito dell’operatore è esclusivamente quello di azionare e controllare i macchinari. Si tratta della soluzione più economica ed efficiente, ma anche della più difficilmente attuabile a causa della conformazione del nostro paese; si stima infatti che oltre il 90% degli uliveti italiani si trovino in collina o in montagna, rendendo dunque difficile l’accesso ai mezzi meccanici come i trattori.

I principali mezzi utilizzati nella raccolta meccanica sono gli scuotitori e le testate pettinatrici. Gli scuotitori sono strumenti dotati di un braccio, capaci di scuotere l’intero ulivo provocando la caduta delle olive; introdotti per la prima volta negli anni 40, ad oggi i modelli più moderni sfruttano il principio di inerzia, provocando una vibrazione grazie alla rotazione di una o più masse montate sulla testata del braccio.

Gli scuotitori funzionano meglio con gli ulivi più rigidi, e permettono di ottenere maggiori risultati quando vibrano con la stessa frequenza di risonanza della pianta; per questo motivo, la maggior parte degli scuotitori hanno una frequenza di vibrazione variabile.

Le testate di pettinatura sono più lente e meno efficienti degli scuotitori, ma sono più adatte nel caso di alberi dalla chioma molto voluminosa. In questo caso la loro efficienza dipende principalmente dalla perizia dell’operatore, che dovrà controllare il corretto posizionamento delle testate; permettono comunque di aumentare la produttività anche di 5-6 volte rispetto alla raccolta manuale.

Quale metodo di raccolta conviene?

La scelta del tipo di raccolta da effettuare dipende fondamentalmente da tre fattori: le caratteristiche dell’uliveto, che possono ad esempio porre un vincolo sulla possibilità di utilizzare macchinari ingombranti; le caratteristiche climatiche della zona, che impongono ulteriori vincoli, ed infine le proprietà del cultivar di olive da raccogliere, ovvero le peculiarità degli ulivi presenti nell’uliveto. Quest’ultimo vincolo è particolarmente importante a causa dell’esistenza di due tipologie di cultivar: quelle a maturazione scalare, in cui sulla stessa pianta coesistono olive verdi, inviate e nere, e quelle a maturazione contemporanea in cui tutti i frutti presenti sulla pianta hanno lo stesso grado di maturazione.

Essendo generalmente preferibile raccogliere le olive prima che arrivino a completa maturazione – e specialmente prima che cadano spontaneamente dall’albero – è importante scegliere una metodica che permetta una raccolta sufficientemente rapida, evitando allo stesso tempo la raccolta di olive troppo acerbe – cosa che si avrebbe, ad esempio, utilizzando uno scuotitore su un ulivo appartenente a una cultivar a maturazione scalare.

Una volta stabilito il tipo di raccolta, è necessario stabilire di quali macchinari si vorrà usufruire. Si tratta di un’analisi principalmente di tipo economico: ogni attrezzatura ha infatti non solo un costo iniziale, ma anche una serie di spese legate all’assicurazione e alla manutenzione che non dipendono dall’uso effettivo che si fa del mezzo.

I macchinari più economici e maggiormente adatti a qualsiasi conformazione del terreno sono gli agevolatori manuali: questi infatti non richiedono una particolare disposizione delle piante né che vi sia molto spazio tra l’una e l’altra, e sono utilizzabili indipendentemente dalla pendenza e anche su terreni a gradoni. Possono però essere utilizzati solo su piante di altezza non superiore ai sei metri, rendendoli così inadatti agli ulivi più grandi.

L’utilizzo dei vibratori meccanici, invece, non richiede che vi sia una particolare disposizione degli ulivi, che devono però essere sufficientemente distanziati tra di loro da permettere il passaggio della macchina. Essi possono essere utilizzati anche su ulivi troppo alti per gli agevolatori manuali, rappresentando così un ottimo complemento ad essi.

Tutti i tipi di scuotitori, invece, possono essere utilizzati soltanto su terreni con pendenze piccole, con una disposizione regolare degli ulivi; i vari tipi di scuotitori permettono poi l’applicazione a tipi di piante diverse.

Quando sono utili gli scuotitori per olive?

Il loro utilizzo viene spesso indicato per esigenze di olivicoltori con piccoli appezzamenti, per zone con forti pendenze o terrazzate spesso intrattabili per trattori anche di piccole dimensioni o per operatori che non trovano conveniente l’acquisto di un sistema di raccolta pneumatico. Si tratta in sostanza di rastrelli a forma di ventaglio che ripropongono il movimento della mano che raccoglie le olive. Hanno una sagoma compatta che permette una migliore mobilità all’interno delle chiome.

Le olive che si trovano a passare tra i denti dei rastrelli vengono “pettinate” verso la base dove incontrano una strettoia che le obbliga al distacco.

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